Sport per tutti: a L'Aquila NO alla privatizzazione della Protezione Civile
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Ha senso parlare di Protezione Civile S.p.a.? Non è forse un ossimoro l’idea che un’azienda privata gestisca l’emergenza pubblica? Non si paventa il rischio di un potere illimitato della Spa e di fiumi di denaro spesi senza il benché minimo controllo? Queste alcune delle domande cui si cercherà di dare risposta nel corso dell’incontro organizzato all’Aquila da numerose forze sociali e reti civiche per dire "no alla gestione privata delle emergenze e al commissariamento senza controllo”.
Ne abbiamo parlato con Paola Federici, presidente Uisp Aquila che sarà presente all’incontro.
“Considerando che gran parte degli enti pubblici privatizzati si sono trasformati in autentici buchi economici, sono preoccupata per le sorti della Protezione civile. L’idea di una società per azioni non è da considerarsi giusta soprattutto perchè, su una materia così delicata che prevede il coinvolgimento di cittadini e volontariato, non c'è stato alcun confronto. Né dialogo né discussioni quindi, senza contare la totale mancanza di motivazioni chiare e congrue se non un vago “garantire economicità e tempestività degli interventi”. Obbiettivo forse raggiungibile con la privatizzazione?"
"Da aquilana e terremotata posso senz’altro dire che la protezione civile è stata indispensabile nel dopo terremoto fornendoci un grosso sostegno. Proprio per questo non mi sembra opportuno privatizzare una struttura nevralgica di questo tipo che può muoversi in emergenza e in deroga a qualsiasi legge, sia dal punto di vista economico, che da quello della gestione dell'ordine pubblico. Come Uisp, nel promuovere progetti per la collettività - penso a Corri per l’Aquila e a Vivicittà all’Aquila - siamo sempre dovuti passare per le mani della protezioni civile visto che il comune è stato svuotato delle sue mansioni. Piuttosto sarebbe necessario riflettere sul ruolo dei vigili del fuoco, un corpo altamente specializzato e professionale impegnato in operazioni delicate e complesse, di cui non si fa menzione nel decreto e falcidiato dai tagli alle risorse".
"Da questo incontro mi aspetto escano delle proposte concrete: non un semplice "no alla Protezione civile S.p.a.", conclude la Federici, ma alternative che mirino alla risoluzione di questa grave problematica".
Uff. Stampa Uisp